Studiare e definire strategie di intervento per il settore
della logistica e dei trasporti a sostegno dell’attività di governo, allo scopo
di ridare slancio ad un comparto fondamentale per la vita economica e sociale del
Paese, e al quale il trasporto bisarca contribuisce in maniera notevole. È questa, in sintesi, la
mission del Partenariato per la Logistica e i Trasporti, il nuovo organismo
presieduto dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, il cui compito è
quello di affiancare lo stesso ministero attraverso attività di analisi,
monitoraggio e consulenza per la definizione di politiche mirate a favorire
crescita e competitività.
Il Partenariato non consiste tuttavia in un organismo unilaterale,
in quanto si avvarrà della partecipazione di diversi soggetti, a cominciare da
quelli di natura istituzionale con i dicasteri di Economia e Finanze, Lavoro,
Sviluppo Economico, Interno e Ambiente. Importante sarà anche il contributo
della Conferenza Stato-Regioni, dell’Agenzia delle Dogane e del Dipartimento
delle Politiche europee, in modo che le scelte strategiche adottate siano
condivise anche a livello locale nel rispetto dei vincoli comunitari.
A confrontarsi con il nuovo organismo ci saranno anche le
parti sociali, rappresentate dal Presidente del Comitato Centrale per l’Albo Autotrasportatori,
dal Comando Generale delle Capitanerie di Porto e da un membro della Struttura
Tecnica di missione del ministero. All’appello, non potevano mancare ovviamente
i rappresentanti di categoria della logistica e trasporto merci, tra i quali Aiscat
(Associazione Italiana Società Concessionarie Autostrade e Trafori), Assoporti
e Assoaeroporti, Anas e le Ferrovie dello Stato con la società RFI (Rete
Ferroviaria Italiana).
Insomma, il Partenariato per la logistica e i trasporti, nato
seguendo il modello della vecchia Consulta dell’autotrasporto “rottamata” nel 2012, non è altro che un
tavolo di confronto tra le diverse parti interessate allo stesso settore,
chiamate a convergere sulle decisioni da adottare in tema di sviluppo
economico, competitività, innovazione e sostenibilità dal punto di vista
ambientale.