L’argomento sicurezza stradale nell’autotrasporto è stato l’oggetto dell’incontro svoltosi lo
scorso 26 settembre al Viminale, durante il quale sono stati presentati in
Commissione i dati delle attività di controllo della Polizia Stradale relativi
al biennio 2015-2016 e al primo semestre 2017.
Un lavoro, quello della Polstrada, tradottosi in una costante
attività di monitoraggio e di controllo di mezzi pesanti e veicoli commerciali,
maggiormente intensificatasi negli ultimi mesi per via delle operazioni
antiterrorismo. L’incontro è stato l’occasione per fare il punto della
situazione degli incidenti e delle infrazioni commesse, aspetto quest’ultimo
che ha evidenziato clamorose falle nel sistema trasporto merci in Italia.
E qui torniamo alle solite ed annose questioni che riguardano
il cabotaggio internazionale e soprattutto l’abusivismo, ovvero due fenomeni
strettamente collegati tra loro e cause concrete di insicurezza stradale e danni
economici alle nostre imprese. Se da un lato, infatti, si può facilmente
constatare un maggior coinvolgimento dei veicoli commerciali in incidenti
stradali (più di 11 mila nel 2016 di cui 146 mortali e più di 8 mila nel 1°
semestre 2017 di cui 132 mortali) molti dei quali scaturiti da vettori
stranieri, dall’altro continua a rimanere insoluto il problema dell’abusivismo,
che si concentra soprattutto nella fase finale del trasporto merci, ovvero la
consegna nelle aree urbane laddove il controllo della Polstrada è
tendenzialmente meno stringente.
Altro aspetto rilevante è quello della corresponsabilità
degli operatori di settore nell’aggirare le regole. Il quadro che è emerso dall’incontro
in Commissione sicurezza stradale autotrasporto al Ministero dell’Interno
dimostra che a commettere il maggior numero di infrazioni sono gli stessi
committenti, maggiormente sanzionati rispetto alle imprese di trasporto: una
prassi che vede spesso coinvolto anche il trasporto autoveicoli.
Tutte problematiche che necessitano di soluzioni adeguate e
tempestive, per questo all’incontro hanno partecipato le associazioni di
categoria più rappresentative in un clima di coesione e di confronto
costruttivo.