Tra le molteplici problematiche che i vettori del trasporto autoveicoli e in
generale tutti gli autotrasportatori sono costretti a fronteggiare, ce ne una
di notevole importanza e dal forte impatto sociale, ovvero quello della
sicurezza personale e della merce trasportata. Abbiamo sottolineato più volte la
precarietà delle condizioni di sicurezza dei conducenti, che non sempre dipende
dallo stato di salute delle infrastrutture o dalla guida inappropriata degli
automobilisti, ma anche dal fatto di essere spesso il bersaglio prescelto dei
malviventi.
I furti e la rapine, infatti, sono in continua ascesa sulle
strade europee. La conferma arriva anche dalla TAPA (Transported Asset
Protection Association), l’organizzazione leader contro il crimine nel
trasporto e nella logistica, che ha evidenziato come nel secondo trimestre 2016
i furti in questo settore sono stati pari a 19,3 milioni di euro (+5,3 milioni
rispetto allo stesso periodo dello scorso anno) e complessivamente più di 27
milioni dall’inizio dell’anno.
Un fenomeno criminoso a cui va posto subito un freno, denunciato
da Tapa durante l’ultimo Congresso mondiale Fiata – la Federazione
Internazionale Associazioni Spedizionieri – lo scorso 7 ottobre a Dublino. Una seria
problematica che lo stesso organismo pensa di contrastare con un programma europeo
di sicurezza delle aree di parcheggio per veicoli industriali. Le aree di
sosta, infatti, risultano essere molto spesso delle vere e proprie trappole per
i conducenti di questi mezzi; luoghi spesso insicuri dove è più facile mettere
a segno dei crimini, e che nella maggior parte dei casi vengono scelti dagli
stessi camionisti.
Tapa avrebbe già individuato più di cento parcheggi idonei ad
avere standard di sicurezza più elevati, che le stesse società di autotrasporto possono prenotare
in autonomia. Un servizio affidabile in grado di preservare mezzi e merci
trasportate, il cui costo verrebbe giustificato dalla certezza di non subire
alcun danno. A facilitare la scelta delle aree più idonee in questo senso è un
sistema telematico in grado di segnalare le aree maggiormente a rischio crimine
e quelle invece più protette, specificandone caratteristiche e servizi. Un progetto
innovativo la cui fattibilità è concreta, molto utile perché darebbe un forte
impulso a quel processo di informatizzazione di cui l’intero settore ha
veramente bisogno.