L’intero settore della logistica, dei corrieri e dell’autotrasporto italiano è pronto
a fermarsi nuovamente nelle giornate dell’11 e 12 dicembre 2017. A farlo sapere
sono i sindacati della FILT CGIL, FIT CISL e UILTRASPORTI, ovvero le stesse
sigle promotrici del fermo del 30 e 31 ottobre scorsi che ha provocato disagi e
ritardi in alcuni punti strategici del Paese come porti e interporti.
Il motivo è sempre lo stesso: il rinnovo e l’adeguamento del
contratto nazionale unico della logistica, trasporto merci e spedizioni. Un obiettivo
questo che può essere raggiunto solo attraverso un confronto serio e
costruttivo con le istituzioni, e con la presenza delle associazioni di
categoria dei datori di lavoro. Il tema centrale della protesta non riguarda
però solo l’adeguamento economico, ma anche una maggior tutela occupazionale e trasparenza
in materia di appalti.
Ma lo sciopero dei giorni scorsi non avrebbe avuto per alcuni
il successo acclarato dai sindacati organizzatori. È il caso delle associazioni
di categoria Anita e Unatras, secondo le quali l’evento avrebbe avuto un
impatto modesto sulle imprese di autotrasportatori. In effetti c’è stato chi ha
deciso di agire in autonomia chiedendo una rivisitazione del contratto
nazionale in disaccordo con le proposte avanzate al governo dalle suddette
sigle sindacali : stiamo parlando dei sindacati Cobas dei lavoratori, autori
dello sciopero organizzato lo scorso 27 ottobre.
Tuttavia, l’impressione è che tutte le parti interessate siano
disposte a sedersi al tavolo delle trattative anche con una certa urgenza. Da una
parte Anita e Unatras chiedono che venga stilato un calendario degli incontri,
dall’altra le associazioni rappresentative dei datori Fedit e Confetra, pur non
condividendo la scelta del fermo, si sono dette disponibili a riaprire
immediatamente i negoziati.
Di concreto c’è la conferma, al momento, dello sciopero del
prossimo dicembre, al quale viene chiesto di partecipare anche ai vettori del trasporto bisarca, protagonisti
qualche anno fa di una mobilitazione massiccia senza precedenti.