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Legge Bilancio 2017: cosa perde e cosa ci guadagna l’autotrasporto

19/12/2016
Legge Bilancio 2017: cosa perde e cosa ci guadagna l’autotrasporto

Con l’approvazione accelerata della Legge di Stabilità 2017 da parte del Senato nei giorni scorsi, rimangono ancora alcuni punti interrogativi relativamente alle misure dedicate all’autotrasporto previste per il prossimo anno. Le dimissioni di Renzi successive alla vittoria del No al Referendum Costituzionale dello scorso 4 dicembre, infatti, ha in un certo senso costretto il Senato ad approvare la stesso testo uscito dalla Camera, con la conseguenza che tutti gli emendamenti posti nei mesi successivi non potranno essere più discussi, almeno nell’immediato.

 

Per questo motivo ci sono provvedimenti che sono stati confermati e approvati, e altri che invece non sono riusciti ad essere definiti. Per ciò che concerne il comparto logistico su strada vediamo che cosa è cambiato e che cosa è rimasto. Partiamo dalle conferme. Viene incrementato lo stanziamento per le detrazioni forfetarie delle spese non documentate, argomento che ha più volte messo a confronto Mit e associazioni di categoria; confermate, inoltre, le risorse stanziate per gli agevolare gli investimenti nel settore, con la presentazione delle domande iniziata lo scorso 20 ottobre e che scadrà il 15 aprile 2017.

 

Ma come già anticipato, rimangono sospesi alcuni provvedimenti dei quali molto si è discusso nelle settimane precedenti. Innanzitutto la decontribuzione del lavoro degli autisti che effettuano trasporto internazionale, una misura originariamente pensata per contrastare l’annosa questione del dumping sociale, che suscita soprattutto l’interesse delle imprese di trasporto con bisarca impegnate in lunghe tratte continentali per la consegna di autovetture e mezzi; rimane congelata anche la questione Ape Social, la riforma che consente un anticipo pensionistico dei lavoratori a carico dello Stato, prevista solo per i camionisti dipendenti e non più anche per i padroncini, come inizialmente stabilito.

 

Un'altra novità di rilievo è l’esclusione dalla prossima manovra finanziaria di Ferrobonus e Marebonus, ossia di quelle agevolazioni miranti ad incentivare il trasporto intermodale che consente lo spostamento delle merci dalle reti stradali alle ferrovie e percorsi marittimi e fluviali. Spetterà all’attuale governo Gentiloni il compito di rivedere alcuni provvedimenti rimasti pendenti, ed è questo l’auspicio delle associazioni di categoria. Sicuramente la riconferma al Ministero dei Trasporti di Graziano Del Rio, può essere percepita positivamente dalle stesse come un buon punto da cui far ripartire il dialogo intrapreso insieme negli ultimi anni.

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