La vicenda del cartello dei camion sembra essere arrivata ad
un punto di svolta per l’autotrasporto
italiano. Dopo la sanzione arrivata dalla Commissione UE il 16 luglio 2016 per
aver creato un vero e proprio cartello finalizzato ad aumentare i prezzi dei
veicoli superiori a 6 tonnellate dal gennaio 1997 al gennaio 2011, i principali
produttori di autocarri si troveranno a fare i conti anche con le associazioni
di categoria, che per questo motivo hanno deciso di avviare un’azione
risarcitoria collettiva.
Le case produttrici coinvolte sono tra le più importanti del
settore a livello internazionale, ovvero Volvo/Renault, Iveco, Man,
Daimler/Mercedes, Scania e DAF. Pertanto, alle imprese del trasporto su gomma
che hanno acquistato tir di almeno 6 tonnellate prodotti dai suddetti
costruttori nel periodo indicato, è stato riconosciuto il diritto di chiedere
un risarcimento allo scopo di recuperare il sovrapprezzo pagato.
E a condurre questa battaglia legale davanti al Tribunale di
Amsterdam non saranno sole, perché a sostenerle sarà Omni Bridgeway, il fondo antitrust specializzato in questo tipo di
controversie, senza spese e oneri legali per gli affiliati alle associazioni di
categoria. Ricordiamo che quella intrapresa dalla fondazione è un’azione di
ampio raggio in quanto coinvolge anche le imprese di altri Paesi europei.
Gli autotrasportatori e le società di trasporto auto con bisarca italiane, dunque, potranno aderire
sin da subito a questa iniziativa inviando i documenti di acquisto e i propri
dati a un’apposita piattaforma web già attiva dal 21 gennaio 2019, creata per
verificare eventuali irregolarità sul prezzo dei veicoli acquistati.