Pensare a nuove soluzioni intermodali di trasporto merci per
rilanciare un nuovo modello di sviluppo economico ed ecosostenibile, è oggi più
che mai una esigenza per
l’autotrasporto. Abbiamo spesso
sottolineato l’importanza di creare condizioni appropriate per incrementare la
competitività del settore e rispondere in maniera concreta alle continue sfide
che tecnologia e mercato impongono alle nostre imprese.
A ricordarlo ci pensa Contship – gruppo internazionale
impegnato nello sviluppo di soluzioni intermodali intelligenti – presentando il
“Libro Bianco” dell’autotrasporto, ovvero una sorta di documento programmatico
che fotografa la situazione del trasporto merci in Italia e suggerisce alcune
soluzioni alla crisi del comparto. Partendo dai dati Eurostat e Banca d’Italia,
il Libro Bianco conferma ancora una volta come nel nostro Paese l’85% del
traffico merci domestico – circa 880 milioni di tonnellate movimentate in anno
– viaggia su gomma e appena il 17% su rotaia. Quasi del tutto inutilizzate le
vie fluviali interne, poco attrezzate e mal collegate alle altre
infrastrutture.
Alla carenza di un modello intermodale di trasporto si
aggiungono costi elevati. I costi del trasporto pesante su gomma sono tra i più
alti d’Europa, con un saldo negativo di 3,2 miliardi di euro nel 2017, ovvero
il 54,6% sul totale trasportato (basti pensare che nel 2008 era di 1,8 miliardi
e cioè il 30,6% sul totale). Non sono da meno i costi del lavoro: dopo il
Belgio l’Italia è il secondo paese in Europa, con costi più che raddoppiati
rispetto a quelli dei paesi dell’est. Risultato? Tra il 2008 e il 2016 i nostri
autotrasportatori hanno registrato un calo del 5% del volume d’affari a livello
nazionale e del 10% a livello internazionale.
Tra i più alti anche i costi d’esercizio, il cui costo medio è
di 1,23 € per chilometro. Tra essi quelli del carburante (cresciuti del 26% nel
periodo Gennaio 2016-Marzo 2019) e i rincari dei pedaggi autostradali sia sulle
nostre strade che su quelle europee. Non da ultimo, infine, il problema legato
alla mancanza di autisti qualificati, altro fattore incisivo nella perdita di
competitività delle nostre imprese: in Italia si stima che sono almeno 15 mila
quelli mancanti.
La soluzione secondo Contship è seguire il modello
svizzero, ovvero spostare sulla ferrovia una buona fetta di traffico pesante come
ad esempio il trasporto bisarca,
migliorando servizi ferroviari e tempi di percorrenza su rotaie. Ma per attuare
una conversione del trasporto merci di questa portata diventano indispensabili
politiche innovative per la movimentazione e soprattutto finanziamenti mirati.