Il processo di transizione alla tecnologia digitale messo in
atto dall’autotrasporto
europeo segna un altro passo decisivo. A inizio 2019 è stato sperimentato in
tre paesi del vecchio continente l’uso dell’e-Cmr, ovvero della lettera di
vettura elettronica.
Ad annunciarlo è stata IRU – l’organizzazione mondiale dell’autotrasporto
– con l’avvio di un progetto pilota tra Francia, Gran Bretagna e Paesi Bassi, che
ha visto la collaborazione delle rispettive società di trasporto Transport
Fiolet, Brian Yeardley Continental e International Road Ferry, sotto la
supervisione del ministero britannico dei trasporti e delle associazioni di
categoria FNTR, FTA, TIN/BEURTVAARTADRES. Con questo esperimento si dà il via
ufficialmente all’introduzione dell’e-Cmr per il trasporto merci su strada
transfrontaliero su suolo europeo.
Con la digitalizzazione degli scambi commerciali sono
notevoli i vantaggi per gli operatori di settore. L’e-Cmr, infatti, consente di
registrare e scambiare in tempo reale tutte le informazioni riguardanti le
merci trasportate, nonché fatturare elettronicamente e agire legalmente in
merito a danni subiti dalla merce al momento della consegna a costi nettamente
inferiori.
Ma i vantaggi non riducono solo all’efficienza, perché interessano
anche l’impatto ambientale degli scambi in virtù di un limitato utilizzo della
carta. La convenzione e-Cmr rappresenta sicuramente un passo importante per la
digitalizzazione della logistica dei paesi europei così come per il trasporto bisarca. Se Francia e
Paesi Bassi sono stati i primi a riconoscerla e adottarla, la Gran Bretagna è
pronta a ratificarla e a farla entrare in vigore entro la fine di quest’anno.