Sono ancora una volta i numeri ufficiali a testimoniare lo
stato di salute convalescente dell’autotrasporto
italiano. Stando alle verifiche telematiche incrociate dei dati di Infocamere
con quelli del Ced della Motorizzazione, oltre il 10% delle imprese iscritte
nell’Albo Autotrasporto non risultano esserlo nel Registro delle Imprese della
Camera di Commercio. A darne notizia è una nota pubblicata sul sito dell’Albo. In
totale sono 19.241 le aziende che risultano essere cancellate o cessate presso
il Registro della CCIAA.
La verifica ha avuto come finalità quella di accertare la
posizione degli iscritti in relazione alle adempienze amministrative presso la
Camera di Commercio, ma soprattutto ha fornito elementi utili circa l’esistenza
dei presupposti giuridici di permanenza nell’Albo stesso. Il Comitato Centrale,
infatti, fa sapere senza mezzi termini che la non iscrizione di un’impresa di
trasporto su gomma alla Camera di Commercio determina automaticamente la
cancellazione dall’Albo degli Autotrasportatori.
Per questo motivo lo stesso organo direttivo ha inviato gli
elenchi completi delle imprese risultate cessate dalla verifica agli uffici
competenti delle Motorizzazioni provinciali.
Tuttavia, gli stessi imprenditori,
compresi gli autotrasportatori del trasporto auto con bisarca, hanno la possibilità di verificare in prima persona
la propria posizione attraverso la sezione “IMPRESE ISCRITTE” presente sul sito
dell’Albo, nonché quella di segnalare eventuali osservazioni scrivendo all’indirizzo
email assistenza.albo@mit.gov.it.
La cause di un numero così consistente di cancellazioni potrebbero
essere legate ai troppi oneri e vincoli burocratici ai quali vengono costantemente
sottoposti gli autotrasportatori italiani. A sostenere con fermezza questa tesi
è anche Anita, che ha colto l’occasione per chiedere formalmente proprio all’Albo
la riduzione dell’importo del contributo del 2017, invitando le altre
associazioni di categoria a fare lo stesso a tutela degli interessi dei propri
rappresentati.