Elevare il livello di professionalità prestando particolare
attenzione alle nuove sfide che contraddistinguono il comparto logistica su
strada: è questa la finalità del protocollo d’intesa firmato al Ministero
Infrastrutture e Trasporti e sostenuto fortemente dall’Albo Autotrasportatori.
Un accordo che dimostra come l’autotrasporto
italiano abbia deciso convintamente di guardare al futuro.
Più volte abbiamo segnalato la criticità del mestiere dell’autotrasportatore,
intesa non solo da un punto di vista economico ma anche da quello strettamente
operativo: motivi che giustificano la necessità di rendere ulteriormente
qualificata questa figura professionale. Ecco perché l’intesa siglata, alla
quale hanno aderito anche le associazioni di categoria, quelle delle autoscuole
e le associazioni costruttori, è un primo passo del lungo processo di preparazione
e specializzazione del camionista. Per questo è fondamentale puntare a giovani
motivati ad imparare questo lavoro, tanto duro quanto indispensabile per la
società.
Grazie all’accordo saranno formati in tutto 1000 giovani,
chiamati a rispondere adeguatamente e responsabilmente alle nuove sfide del
trasporto su gomma, soprattutto in termini ambientali e tecnologici. Aspetto,
quest’ultimo, che dovrebbe vederli avvantaggiati, considerata la loro
propensione all’utilizzo delle nuove tecnologie.
Entrando nel dettaglio, vediamo in che modo i diversi attori
che hanno aderito a questa iniziativa forniranno il loro contributo. Partiamo
dall’Albo Autotrasportatori, il cui compito principale sarà quello di finanziare
in parte il costo per il conseguimento delle patenti superiori e del CQC,
ovvero il Certificato Qualificazione Professionale; un compito importante corroborato
da quello delle autoscuole italiane, pronte ad offrire tariffe agevolate per l’ottenimento
delle stesse. Decisivo sarà anche l’intervento delle associazioni costruttori
(Anfia e Unrae), che dovranno illustrare le nuove caratteristiche tecnologiche
e ambientali dell’intero settore nelle scuole secondarie, ma fondamentale sarà
soprattutto quello delle associazioni di categoria, impegnate a fornire la
formazione all’interno delle stesse imprese di autotrasporto.
Insomma, il progetto di formazione di nuovi
autotrasportatori, che vede in primo piano anche il trasporto con bisarca, può essere considerata indubbiamente un’iniziativa
dovuta e indispensabile, in quanto indirizzata ad aumentare il livello di produttività
e competitività di un settore determinante per le aspettative di crescita del
nostro sistema economico e produttivo.